Le banche stanno applicando in modo sempre più frequente l’accordo per il credito del 2015 “imprese in ripresa” (sottoscritto dall’ABI il 31 marzo 2015), che prevede la facoltà di allungare la durata del periodo residuo di un mutuo ipotecario o chirografario di quattro anni o per un periodo non superiore alla durata residua del mutuo.
L’operazione di allungamento del mutuo è concessa alle PMI che soddisfano taluni requisiti: si può beneficiare dell’allungamento una sola volta ogni 24 mesi, non devono sussistere sconfinamenti o rate scadute, non vi devono essere procedure esecutive in corso …
Le eventuali garanzie accessorie devono però ovviamente essere estese per il periodo aggiuntivo.
Normalmente l’allungamento del piano di rimborso del mutuo già esistente avviene alle stesse condizioni di tasso precedentemente applicate per i primi 12 mesi e la banca si riserva la facoltà di innalzare il tasso passivo fino ad un punto percentuale se nel frattempo l’impresa non ha adottato una misura congrua di rafforzamento patrimoniale (apporto dei soci, ripianamento perdite, costituzione di riserve indisponibili …).
E’ opportuno però negoziare preventivamente la congruità di queste operazioni di rafforzamento del capitale sociale dell’impresa prima di sottoscrivere l’accordo, per quantificare con esattezza l’impegno occorrente per beneficiare del mancato innalzamento del tasso passivo del mutuo.
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